Nuova scadenza per cessione del credito e sconto in fattura. Secondo le ultime notizie, per il bonus ristrutturazione, l’ecobonus, il sismabonus e il bonus facciate– e non solo per il superbonus 110 – infatti, ci sarà la proroga delle opzioni alternative alla detrazione nella dichiarazione dei redditi.
Cessione del credito e sconto in fattura per i bonus casa 2022
Il decreto rilancio ha introdotto la possibilità di optare per lo sconto in fattura e per la cessione del credito non solo per il superbonus 110, ma anche per i bonus casa.
Questo significa che il credito maturato dal proprietario che esegue i lavori di ristrutturazione e di riqualificazione sul proprio immobile può essere, in alternativa allo sconto Irpef nella dichiarazione dei redditi, ceduto a una banca o altro intermediario finanziario, o portare direttamente a uno sconto nella fattura dell’impresa che esegue i lavori.
Una grande possibilità soprattutto per chi non possiede liquidità per sostenere tutti i costi iniziali e per gli incapienti, ovvero quelli che non hanno la capienza Irpef da cui scontare l’incentivo.
La bozza della legge di bilancio 2022 aveva prorogato la possibilità di usufruire dello sconto in fattura e della cessione del credito fino al 2025 solo per il superbonus 110, mentre la scadenza per i bonus casa era fissata al 31 dicembre del 2021. Ma la versione definitiva della legge di bilancio 2022, uscita l’11 novembre dal Consiglio dei Ministri ha prorogato cessione del credito e sconto in fattura anche per gli altri bonus fino al 31 dicembre 2024.
Detrazione dalle tasse
Come ti accennavo, tramite i bonus messi in campo dallo Stato, potresti detrarre dalle tasse future le spese sostenute per interventi edili, energetici ed impiantistici.
Facciamo un esempio di detrazione senza sconto in fattura o cessione del credito. Immagina di ristrutturare casa e di spendere 10.000 €. Sfruttando, ad esempio il bonus ristrutturazioni al 50%, l’Agenzia delle Entrate ti restituirà il 50% di quanto hai speso in 10 anni, tramite delle detrazioni sulle tasse IRPEF che verserai allo Stato. Quindi, per i 10 anni successivi all’intervento, pagherai 500 € di tasse in meno ogni anno: 500 € x 10 anni= 5.000 € (il 50 % di 10.000 €). In questo caso, dovrai liquidare l’impresa entro la fine dei lavori e in seguito i soldi ti verranno restituiti scalandoli dalle tasse.
In alternativa, nel caso dello sconto in fattura, spenderesti solo 5.000 €. Il restante 50% dei 10.000 € te lo anticiperebbe l’impresa che a sua volta lo recupererebbe pagando meno tasse in futuro.
Lo stesso vale nel caso di Superbonus al 110%. In questo caso potresti optare per la restituzione del 110% di quanto hai speso in 5 anni (tramite detrazioni sulle tasse future), oppure potresti farti anticipare il 100% dall’impresa.
Nel caso di cessione del credito, invece di chiedere lo sconto direttamente all’impresa, potresti portare le fatture presso un istituto finanziario e cedergli il credito.